PUBBLICAZIONI E DOCUMENTAZIONE - APPROFONDIMENTO

UNA GUIDA AI PERCORSI
EXTRASCOLASTICI E POST-SCOLASTICI

L'orientamento costituisce uno dei nuclei progettuali più importanti e significativi della scuola dell'obbligo per tutti i ragazzi.
Lo scopo dell'intervento orientativo della scuola è quello di aiutare l'alunno ad utilizzare le proprie capacità e conoscenze per ricercare le informazioni che gli consentano di capire le proprie aspirazioni e potenzialità, in relazione alle offerte del mondo del lavoro, in base alle quali poter scegliere il percorso scolastico più adeguato.

In questo senso un percorso di orientamento può essere un deterrente contro la dispersione scolastica e, proprio per questo, deve essere di competenza di tutti i docenti.
Il consiglio orientativo che la scuola è tenuta ad esprimere al momento della preiscrizione deve maturare attraverso un rapporto di fiducia e di continua interazione tra la scuola, la famiglia e l'alunno.

Anche nei confronti dei ragazzi in situazione di handicap è importante porsi il problema di un'educazione orientativa, proprio perché di fronte a loro e alle loro famiglie la scuola ha maggiori responsabilità.

Se i ragazzi hanno la possibilità di affrontare un percorso scolastico è indispensabile capire quale può essere più congeniale alle loro capacità, quale può permettere loro di conquistare la possibilità di entrare nel mondo del lavoro, quindi di riscattare la condizione di handicap. Ed il ragazzo ha il diritto, in questo caso, di essere guidato a fare delle scelte autonome, confrontando i suoi desideri, le sue aspirazioni, le sue capacità con la realtà del mondo del lavoro.

Più difficile è il problema per quei ragazzi che, nella scuola dell'obbligo, hanno seguito programmi molto differenziati e quindi non hanno possibilità di scolarizzazione.
Anche per questi un'educazione orientativa è molto importante, non solo nei confronti dei ragazzi, ma spesso anche nei confronti delle famiglie.

E' indubbio che anche loro debbano continuare un percorso formativo fuori dalle mura domestiche, che, se restano l'unico posto in cui vivere, possono diventare una prigione in cui, anziché crescere, il giovane finirà con il regredire.

Non può essere una soluzione trattenerli nella scuola media, anche se i genitori lo richiedono.
Se la scuola media non ha più nulla da dare al ragazzo, deve permettergli di crescere, offrendogli altre opportunità più adatte alle sue capacità.

Quando la famiglia richiede questa soluzione spesso denuncia una sua paura ad affrontare una situazione nuova, un inserimento che potrà presentare delle difficoltà.
In questo caso ha bisogno di un aiuto e di una guida per capire e poter scegliere.

Nel percorso di orientamento tutti i docenti del consiglio di classe hanno il dovere di muoversi su due direttive:
1°- Conoscere le potenzialità del ragazzo, scoprire ed aiutarlo a scoprire ciò che sa fare e ciò che gli piace fare
2°- Conoscere tutte le opportunità che il territorio offre per individuare quella o quelle soluzioni che sembrano formative.

La famiglia deve essere informata e preparata a saper fare una scelta di cambiamento ed anche il ragazzo deve essere abituato all'idea di cambiare ambiente, vivendo il cambiamento come una crescita.

Oltre alla possibilità di frequentare tutte le scuole superiori i ragazzi in situazione di handicap hanno l'opportunità di seguire corsi di formazione professionale e di frequentare centri di formazione.
Ogni centro si distingue per le attività che svolge, per gli orari, per la durata e l'organizzazione.

E' opportuno che il docente di sostegno, per le particolari competenze che gli vengono dalla sua specializzazione, esamini insieme agli altri docenti che conoscono il ragazzo, i diversi centri per definire quello che può dare di più al giovane in situazione di handicap e ne discuta con la famiglia.

E' opportuno anche favorire una possibilità di visitare questi centri, un raccordo tra i centri e la scuola dell'obbligo in modo che il ragazzo possa capire se il nuovo ambiente potrà piacergli, potrà offrirgli un'accoglienza favorevole.

Per aiutare i docenti in questa attività informativa-formativa il Centro di Documentazione per l'integrazione dell'handicap di Faenza ha dato corso alla stampa di una pubblicazione in cui contenere le schede di presentazione di tutti i centri e le iniziative formative attive nel territorio provinciale. Queste schede potranno costituire un modo per potersi orientare ma anche una conoscenza delle modalità per entrare in più diretto contatto con i centri.

La pubblicazione ha intenzione di presentare anche un'informazione sulle possibilità di impiego del tempo libero per questi ragazzi.

Si tratta di un'altra opportunità formativa per offrire ai ragazzi in situazione di handicap la possibilità di vivere in modo più sereno e completo la loro adolescenza.

Giuliana Pezzi

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